La commemorazione dei defunti si celebra ogni anno il giorno successivo rispetto a Ognissanti. Ecco la storia di questa celebrazione che in Italia non è mai stata istituita come festività civile. Le origini sono bizantine e si tiene in diverse forme in tutto il mondo, l’esempio più famoso è il messicano “Día de muertos”
Il 2 novembre è il giorno della commemorazione dei defunti. Questa ricorrenza religiosa si celebra ogni anno il giorno successivo alla festa di Tutti i santi, che è il primo novembre. Nonostante le celebrazioni che si tengono durante la giornata, in cui ci si reca al cimitero per salutare i propri cari scomparsi, il “giorno dei morti” in Italia non è mai stata istituita come festività civile. Le origini di questa festa sono bizantine e si tiene in diverse forme in tutto il mondo, l’esempio più famoso è il messicano “Día de muertos”.
Dall’origine bizantina alla Chiesa
L’origine storica di questa festa risalirebbe a un antico rito bizantino dedicato ai morti, che si teneva in un periodo compreso tra gennaio e febbraio. Commemorazioni dei defunti sono presenti in tantissime culture, e anche nella Bibbia sono stati rintracciati passi che farebbero riferimento a riti riconducibili a questo. Ma nella storia della Chiesa la prima celebrazione simile si tenne nel 998, grazie all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny. Quell’anno si stabilì per la prima volta che le campane dell’abbazia dovessero essere fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del primo novembre, proprio in memoria dei defunti.
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