Vincent Van Gogh, l’ingresso dell’ospedale psichiatrico, olio su tela ,1889, Museo D’Orsay Parigi.
Dagli scritti a Theo.
” Non avrei proprio scelto la follia,se fosse trattato di scegliere, ma in ogni caso è una malattia come un’altra, una volta che si è ammalati non si può prendere il male due volte”
È una presa di coscienza che non cede di fronte alle crisi più forti.
” Se un giorno la cosa si aggravasse , bisognerà seguire i consigli dei medici.
Io non mi oppongo certo.
Ma so che la guarigione viene, se di è coraggiosi dal di dentro. Lotto con tutta la mia energia per rendermi padrone del mio mestiere, dicendomi che ci riesco, sarà questo il miglior parafulmine conto il male.
Mi piace dipingere, mi piace vedere la gente le cose, e mi piace tutto ciò che costruisce la vita”
Con franchezza e semplicità Van Gogh celebra la vita, le lettere a Theo, sono la testimonianza e l’esigenza di parlare della vita.
Mai ci fu artista capace di intrecciare in modo così indissolubile,pittura , scrittura e vita.
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