Dal latino utilitas, utilità è l’approccio etico formulato per la prima volta da alcuni filosofi britannici agli inizio dell’ottocento, secondo i quali la filosofia ritrova nelle proprie azioni una certa conseguenza che sono principalmente il piacere e il dolore. Questa corrente ha dato un grande impulso anche a quella che chiamiamo fase del tecnicismo o meglio ancora delle cosidette scienze esatte, che che cerano di trovare in esse la causa e l’effetto di tutte le cose. Giornali, siti, mezzi di informazione in generale fanno a gara per trovare formule esatte per giustificare la casualità sottovalutando la causalità, che invece è il vero stimolo per cui si arriva ad un effetto.
In questo ambito a mio avviso bisogna ricercare non tanto dei rimedi per escludere le situazioni sgradevoli, ma cercare di trovare gli appellativi interiori che possono coesistere con le stesse, in quanto una situazione si può cambiare soltanto cercando di viverla sviluppando una creatività interiore per riuscire a superare l’ostacolo e per non avere il cielo, la luce e il tempo malato.
Gli antichi credevano nell’incorruttibilità delle sfere celesti, così come credevano nell’incorruttibilità divina.
Anche la luce è malata. Goethe credeva ancora nella sua perfezione e perciò protestava con Newton che la considerava una mescolanza dei 7 colori e quindi impura.
Anche il tempo è malato. Il tempo assoluto, omogeneo, uniforme si è rilevato alla lunga, meno maestoso dal momento che è divenuto semplice temo locale, tempo solidale col lo spazio che si è ridotto a semplice coesistenza delle cose.
Malato si può affermare che è anche il Lògos (ragione) frantumato in lingue domenische quando dovrebbe portare con sè come dice la parola stessa una ragione univoca senza essere ingabbiato da interessi frivoli. Tutto ciò come afferma Martin Heidegger il cosidetto momento attuale in cui stiamo vivendo – che fra filosofi si chiama nichilismo – non serve metterlo alla porta perchè ovunque già da tempo e in modo invisibile esso si aggira sempre nella nostra “casa” interiore.
Ciò che invece occorre fare è guardarlo dritto dentro gli occhi e dialogare con lui per cercare quelle soluzioni che devono scaturire dal profondo della nostra anima, in quanto ogni persona è filosofo anche se non ha studiato la materia negli ambienti scolastici, in quanto ogni persona è per natura filosofo di se stesso.
Vorrei condividere con voi un video che da concretezza ai temi più importanti della nostra vita.
La tua filosofia di vita
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