Il Treno, cè qualcosa di più nel suo significato.

La sociologia solitamente tratta delle società moderne e contemporanee; il suo oggetto risulta per così dire appiattito sul presente e sul passato recente. Spesso, però, per cercare di capire la società in cui viviamo, non possiamo fare a meno di rivolgerci al passato; ogni società porta iscritto nelle sue strutture, nei modi di pensare e di comportarsi dei suoi membri il retaggio del suo passato.

La realtà sociale che ci circonda non è soltanto il prodotto delle nostre azioni e delle azioni degli uomini e delle donne nostri contemporanei, ma di una lunga catena di generazioni.

E’ come se ogni generazione ricevesse in eredità da quelle che l’hanno preceduta un patrimonio sul quale operare, da trasformare e da trasmettere poi selettivamente, alle generazioni successive.

Possiamo paragonare la società ad un treno sul quale continuano a salire nuovi viaggiatori, prima o poi destinati a scendere; il treno compie un viaggio molto più lungo del tragitto delle popolazioni di viaggiatori che lo occupano da una stazione all’altra. Poiché la vita dell’uomo è più breve della vita della società, ogni uomo occupa un posto temporaneo, un convoglio che viene da lontano e che continuerà il suo viaggio anche dopo la sua morte.

Le metafore che abbiamo utilizzato (il patrimonio che passa da generazione in generazione, il treno che ospita una popolazione sempre rinnovata di viaggiatori) non sono causali: e se ci dicono che non dobbiamo mai dimenticarci di considerare i tempi lunghi e la dimensione storica dei fenomeni sociali, anche quando la nostra attenzione è inevitabilmente concentrata sul presente e sulle società contemporanee.

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