Il contrasto all’odio e al bullismo deve partire dalla scuola, rendendo i ragazzi protagonisti del cambiamento. Odiare non è uno sport prevede una serie di attività per i coinvolgere i giovani nel ruolo di “antenne” che dovranno intercettare i discorsi d’odio online e interromperli, diventando dei veri e propri attivisti anti hate speech. Un’esperienza simile a quella che due anni fa venne proposta e sperimentata in un Liceo umbro grazie all’intervento di Forma.Azione, uno dei partner del progetto. A raccontarla è Lorenzo, tra i protagonisti di quel percorso.
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