Avevo tanto desiderato di poter incontrare Padre Pio durante la sua vita.
Non potendo realizzare il mio sogno, inviai al Santo Cappuccino prima della sua dipartita una mia poesia ispirata alla Santa Vergine Maria, che è stata subito pubblicata nel giornaletto “Città di Dio” (Anno XI n. 10 del 16/5/1958) del Beato.
Le vie del Signore sono infinite!
Dopo tanti anni, a San Giovanni Rotondo nella “Casa Sollievo della Sofferenza” sono venuti alla luce due miei nipoti.
Al primo è stato imposto il nome di Pio.
Temevamo delle complicazioni del parto e prolungavamo con la famiglia la permanenza nel paese del Santo.
Mancavano alcune ore per la Messa della Notte Santa, allorquando nel Santuario di Santa Maria delle Grazie notai un confessionale con dentro un minore francescano. Pur avendo assolto il Sacramento della Penitenza qualche tempo prima, avvertii l’esigenza di avvicinarmi al fraticello. Intrapresa, così, un’amichevole e lunga conversazione venni a sapere che ogni notte incontrava Padre Pio al quale raccomandava i suoi devoti. Al religioso chiesi fra l’altro del luogo in cui si sarebbe svolta di lì a poco la tradizionale cerimonia di Natale. Lo stesso mi accompagnò alla Chiesa Nuova del Santo.
Fu così che il Santo esaudì il mio sogno!
Domenico Caruso / S. Martino di Taurianova (Reggio Calabria) ha condiviso il suo pensiero appeso
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