Occhi nuovi nella quotidianità

Se riuscirai ad affrontare
in maniera sempre diversa i problemi di ogni giorno,
potrai trovare soluzioni inaspettate.
Perchè solo se avrai il coraggio di percorrere nuove strade,
potrai ammirare paesaggi sconosciuti.

Xavier Wheel

Un condensato di saggezza incredibile, in poche righe.
Quanto è difficile scostarsi dalle abitudini e smettere di affrontare le situazioni sempre nello stesso modo?

Abbiamo preso questa frase da “Il Calendario Filosofico” per fare una riflessione sulle abitudini di comunicazione.

Quando incontriamo una persona alla domanda “Ciao, come stai?” la risposta è quasi sempre “Bene grazie” o “Bene grazie, e tu?” – solo per ributtare la palla in tribuna e cavarsela in fretta da una “incursione” nella vita personale.

Cosa cè dietro una risposta frettolosa?

Tante possono essere le risposte e proviamo ad elencare le prime che ci vengono in mente:

  • pigrizia mentale: mancanza di volontà nell’instaurare un dialogo (qui la giustificazione ci sguazza felice)
  • barriera: non voglio subire una incursione nella propria vita
  • sufficienza: perchè dovrei condividere la mia vita con te anche se a volte scricchiola e non è perfetta come voglio far sembrare?

solo per citarne qualcuna.

Qualcuno potrebbe obiettare che “non sempre si ha voglia/tempo di dialogare con le persone” giusto diciamo noi, ma perchè banalizzare un incontro “casuale” e trasformarlo invece in un evento straordinario da cui poter trarre un insegnamento, o magari essere capaci di dare un consiglio che può cambiare la giornata della persona incontrata?

Per avere occhi nuovi cosa possiamo fare?

Torniamo all’esempio iniziale e se alla domanda “come stai?” un giorno rispondessimo “Da che punto di vista?” (Salute, lavoro, anima…) forse la conversazione inizierebbe a prendere profondità e a instaurare un modo nuovo di scoprirci l’un l’altro uscendo dalla meccanicità dell’abitudine e iniziando ad “avere occhi nuovi” verso persone che pensavamo di conoscere. Ri-conoscere è imparare ogni giorno qualcosa di nuovo anche di noi stessi, perchè la “sfida” è reciproca.

Domanda: Se siamo disposti a cambiare il modo di relazionarci con le persone che “pensiamo” di conoscere, dobbiamo anche essere in grado di accettare che la percezione degli altri nei nostri confronti possa cambiare, in positivo o in negativo, magari minando anni di “amicizia”: siamo pronti alla sfida?

Piccole cose per cambiare giorno dopo giorno
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