Intervista al professor Bruno Bettelheim (Repubblica, 1987):
Visto che il titolo del suo libro si rifà all’ espressione una madre sufficientemente buona di D.W. Winnicott, in cosa differiscono le sue teorie da quelle dello stesso Winnicott e da altre, per esempio quelle di Melanie Klein?
Winnicott si occupa di bambini molto piccoli, e lo stesso fa la Klein. Tutti e due si riferiscono a bambini che non possono funzionare subito normalmente, bambini in qualche modo tarati. Io parlo invece di figli di tutte le età, fino alle soglie della maturità, e soprattutto di figli normali. Quanto agli altri studiosi, offrono tutti un metodo, una serie di regole. Io no. Non esistono metodi, per la semplice ragione che ogni individuo è diverso dall’ altro, come diverse sono le coppie di genitori. Ciascuna coppia è un amalgama irripetibile: come si fa a consigliarle di far questo e di non far quello?
Eppure qualcosa consiglia anche lei. Come riassumerebbe i suoi consigli ai genitori?
Non do nessun consiglio. Li aiuto soltanto a imparare a pensare, a prendere in considerazione il punto di vista del bambino, che è il solo che conta. Per farlo, basta ricordarci di quando eravamo noi bambini, e come avremmo voluto che si comportassero i nostri genitori. Se il genitore è una persona sana, equilibrata e rispettosa del punto di vista del bambino, il bambino crescerà altrettanto sano ed equilibrato. L’ importante è che il genitore si senta un buon genitore. Naturalmente il termine genitore sottintende padri e madri.
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