Più di 6 milioni gli studenti stanno per tornare in Dad, una situazione che non si verificava dal lockdown della primavera 2020. Biondi (Indire): «Determinante migliorare la qualità della Dad, subito. Si recuperi con la didattica online la socialità dei ragazzi». Morniroli (Forum Diversità Diversità): «Dad a gruppi, in spazi tranquilli e con un tutor per i ragazzi più fragili. Irresponsabile dimenticarsi ancora di loro»
L’Italia va verso la zona rossa. Tutta la Lombardia da mezzanotte sarà arancione rinforzato, questo è già certo. E le scuole potranno comunque essere chiuse nelle Regioni gialle e arancioni che registrano oltre 250 casi Covid ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni consecutivi. Secondo lo studio di Tuttoscuola, pubblicato oggi, più di 6 milioni gli studenti potrebbero tornare a seguire le lezioni a distanza: il doppio di oggi. Una situazione che non si verificava dal lockdown del 2020. Mentre ci sono regioni come la Campania – i dati sono quelli pubblicati l’altro ieri da Save the Children – dove i bambini hanno fatto scuola in presenza un mese scarso dall’inizio dell’anno scolastico. Scuole chiuse quindi, con unica eccezione per i nidi. Con le scuole chiudono mentre restano aperte moltissime attività, quando invece la scuola dovrebbe essere l’ultima a chiudere. E lo so che usare il verbo “chiudere” non è corretto, perché la scuola va avanti e non si è mai fermata. E lo so che siamo in pandemia. E lo so che tutti stiamo facendo sacrifici. Ma una parola ai nostri milioni di ragazzi va detta, disegnando una prospettiva. Perché questo giro che sembra identico al primo lockdown, di giusto un anno fa, non lo è affatto. O forse proprio perché sembra che niente sia cambiato e che nulla abbiamo imparato, pesa invece infinitamente di più.
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