Da tempo ormai il mondo ha creato surrogati a tutte le forme di relazione umana e così è avvenuto anche per esprimere la relazione che parte dalla condivisione.
Con una delle tante traduzioni anglofone, si è definita tale la collaborazione materiale fra persone che hanno un obiettivo similare: così si è affermato il concetto di sharing
Ma l’esistenza di un obiettivo similare, per raggiungere il quale si utilizza lo stesso strumento materiale al solo fine di ridurre i costi, non ha nulla a che vedere con la logica della condivisione, dal mettere in comune la stessa esistenza fra persone, per raggiungere un obiettivo comune, per produrre una crescita equa e sostenibile e non solo per loro, ma in una logica di bene comune. Nonostante ciò, il concetto di “sharing” – che potrebbe piuttosto costituire una modalità per cooperare al superamento di un bisogno – si è affermato come modello di “condivisione”, fino al punto di far pensare che non esista altro modo per affermarla.
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