La nozione di disagio è una delle più diffuse nei discorsi che riguardano i preadolescenti e gli adolescenti.
Ragazze e ragazzi nell’età dello sviluppo si accorgono inevitabilmente di queste preoccupazioni diffuse nell’aria che respirano e diventano inquieti per quello che potrà loro accadere.
Si attiva così una sorta di distorsione percettivaper cui sembra che adolescenti prototipici siano Erika e Omar, o le ragazzine che hanno ucciso la suora a Chiavenna, o gli sventurati che si sono “vendicati” di Desirée. Di conseguenza, si dà quasi per scontato che il “disagio” sia la condizione in cui tutti gli adolescenti vivono e che il disagio implichi pericolosità sociale.
Esemplare in questo senso la domanda rivolta del figlio di 10 anni – 11 anni ad una mia collega: “Se continuo ad andare agli Scout, posso saltare l’adolescenza?”.
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