La Slovenia s’ è fermata ieri a Lubiana per l’ applauso più lungo mai ricevuto da Valter Birsa.
Novanta presenze e sette gol in dodici anni di totale fedeltà alla maglia, mettendoci anche il cuore oltre al suo gran sinistro. I vertici federali hanno omaggiato Birsa prima della partita con la Bulgaria, ripercorrendo quell’ infinito cammino cominciato nel 2006 e concluso appena finite le qualificazioni Mondiali. Quando Birsa ha preferito concentrarsi sul Chievo, senza sobbarcarsi impegni ulteriori fino a fine marzo sempre rispettati in pieno. Con orgoglio massimo e dedizione alla causa.
I veri titoli di coda il 5 ottobre a Wembley contro l’ Inghilterra, quando la Slovenia era ancora in corsa per un posto in Russia.
Quando l’ ammonizione del novantesimo gli ha tolto il gran finale contro la Scozia proprio a Lubiana, delusione atroce almeno quanto il gol di Kane che ha dato il successo agli inglesi e spento molte speranze. La storia di Birsa con la Slovenia s’ è conclusa quella notte. Lubiana però ha voluto ricordargli ancora una volta quanto è stato grande per la sua gente. Brividi sulla schiena di Birsa, prima di tornare negli spogliatoi e accomodarsi in tribuna. Finita davvero, da ora in poi resteranno solo tanti ricordi. E la lunga carezza del paese al quale ha consegnato tutto il suo talento.
Che da tempo è diventato di esclusività del Chievo. Il suo nuovo mondo, la sua ultima casa. Forse fino alla fine.
Da L’Arena 07/09/2018 | di A.D.P.
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