Nell’analisi della parabola esistenziale del Cristo, Andreoli restituisce al lettore la personalità complessa di un uomo coerente con il suo messaggio di mansuetudine e di pace fino al patibolo. Per lo psichiatra, da sempre attento alla vita interiore delle persone, Gesù è modello universale di un’umanità umile e alta a cui la società del terzo millennio – credente, non credente, atea, agnostica – dovrebbe tornare a ispirarsi.
AcquistaLo psichiatra Vittorino Andreoli si definisce “non credente” ma confida: «Desidero fare esperienza di Dio. La attendo ogni giorno con fede». E avverte: senza il sacro la civiltà si imbarbarisce, «Gesù è un esempio straordinario per tutti»
«Bisogna parlare di più di Gesù: è un esempio straordinario per tutti di come dovrebbe essere l’uomo, a prescindere dalla fede. Un uomo che segue i principi fino alle estreme conseguenze. Gesù mi ha accompagnato in ogni momento della vita e in ogni mio cambiamento: mi è sempre stato accanto, come un’ombra». A parlare è Vittorino Andreoli, lo psichiatra volto noto della tv, del quale è stato appena ristampato il libro Il Gesù di tutti. Viaggio nel mistero dell’uomo di Nazareth (Edizioni Terra Santa) di Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore, volto noto della televisione.
Il professore che «il sacro è parte della civiltà: è uno di quelli che Platone chiamava i principi primi, quelli che fanno parte dell’uomo». Ma è preoccupato, perché, sostiene, quei principi stanno scomparendo. «Chi si batte per loro? Pochissimi. Ci vogliono più processioni, più voci che gridano nel deserto. I principi primi non sono genetici e vanno trasmessi alla generazione successiva, altrimenti in poco tempo diventeremo barbari».
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